The Cultural Livingroom

questo è un salotto, lasciatevi coccolare dal nostro personale altamente qualificato mentre discorrete amabilmente di questo e di quello. il nostro maître, a nome del padrone di casa, vi augura una felice permanenza e vi invita a provare il nostro eccellente moscato.

Saturday, November 04, 2006

dedicato a Indovina

"26 settembre, è quasi tempo di castagne..... mi ritrovo immerso comodamente nella poltrona del mio salotto culturale, un bricco di té in una mano e una moka fumante nell'altra. certo sono ancora solo, certo le sigarette stanno finendo, certo il té è di quelli senza teina e il caffé decaffeinato, ma perché lamentarsi? infondo sono vivo, sto solo aspettando tempi migliori, ecco tutto".

carissimi lettori (e lettoni) queste erano le sentenze con le quali aprivo un post del nostro recente passato. certo sono passate solo 1000 ore da quel triste giorno, ma sembra che sia trascorsa un'intera rivoluzione terrestre. da allora troppi eventi hanno stravolto la mia vita.... le castagne sono venute e se ne sono andate via lasciando un piacevole aroma nell'aere e un fondo di bottiglia di brunello. dopo di loro è venuta praga, con i suoi bicchieri di vin brûlé e i suoi leggendari fiaschi di assenzio. non ci speravo, ma sono arrivati anche i tanto attesi tempi migliori, anche se è inutile nascondere che le cicatrici lasciate da quel non poi così remoto brutto periodo sono troppo profonde per andarsene con il tempo. è venuto il giovedì ed è venuto il martedì successivo, ho ripreso a studiare dopo ere, ed è tornata parigi, implorando perdono. sono tornato ad essere quello che ero, per poi capire che non lo ero mai stato. ho osato e me ne sono pentito. ho viaggiato e ho visto, ho ponderato e ho taciuto. infine ho vinto, ho perso e sono quindi tornato sui miei passi. ora sono qui, mi ritrovo immerso comodamente nella poltrona del mio salotto culturale, un bricco di té in una mano e una moka fumante nell'altra. certo di tabacco ne rimane poco, il caffé è acqua scura e il te è tanto pallido da potercisi specchiare dentro. ma non sono più solo, non siamo più soli. guardando attentamente, posso vedere delle facce amiche riflesse nella mia tazza di te scrutarmi sofferenti e a testa in giù dalla trave alla quale sono appese. guardando la moka lucida e vibrante percepisco delle ombre che non possono essere null'altro che persone sedute nelle poltrone dietro la mia. chiudendo i miei occhi posso distinguere quelli di quanti sono rimasti nella mia vita dopo aver intrecciato la loro con la mia per uno scherzo del caso, per un lancio di dadi. tutte queste persone ora sono con me di giorno e di notte, sono con me ogni volta che entro in questo vecchio salotto e mi siedo ad osservare gli scaffali stracarichi di conoscenza, una veste da camera in dosso e una sigaretta fumante che emerge dal lungo bocchino d'ebano che reggo nella mano sinistra.

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