The Cultural Livingroom

questo è un salotto, lasciatevi coccolare dal nostro personale altamente qualificato mentre discorrete amabilmente di questo e di quello. il nostro maître, a nome del padrone di casa, vi augura una felice permanenza e vi invita a provare il nostro eccellente moscato.

Friday, June 01, 2007

Prologo alla terza puntata

Sono le 23h51. In uno squallido seminterrato buio e fermo ritroviamo Paul Stevens (quello vero) seduto davanti al computer. La scrivania di Paul è l'unico esempio noto di società anarchico-monarchica: passaporti (veri e falsi), un numero di quattroruote, filtri, tabacco, posacenere, libri di varia natura, pezzi di stoffa jeans ricavati dalla trasformazione alchemica del pantalone lungo in pantalone corto, fogli bianchi per chili e chili, fogli scarabocchiati per chili e chili, computer, telefono, una cartelletta blu il cui contenuto è oramai ignoto a tutti, scontrini, orologi, mazzi e mazzi di chiavi, un paio di occhiali di plastica, penne, bollette, una scatoletta di piselli finissimi 'valfrutta' e mille altre scemenze convivono pacificamente alla luce di una candela di cera 'una volta' (la migliore sul mercato dopo quella per parquet). Paul ingoia una dose di globi-oculari-vegetali-verdi dalla lattina. Il suo volto è deformato da una smorfia indecifrabile. La luce opaca della candela incolla la sua ombra alle pareti sudice, senza alcuna pietà. Un altro sorso di ortaggi e il nostro si butta nella scrittura di un nuovo episodio della crudele saga 'Storie Spezzate'.

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