The Cultural Livingroom

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Monday, August 27, 2012

Storie Spezzate In Prosa - Capitolo IV

SCENA SECONDA, Episodio I.

Era la sera dell'8 dicembre e Belfast si srotolava lunga e sinuosa lungo la lunga costa lungo la quale solitamente si trova la città di Belfast. Da una decina di minuti stava scendendo leggera la neve e per le strade non c'erano che frettolosi passanti. Appoggiato distrattamente ad una cabina telefonica, David Simon controllava la strada davanti al CatPard Pub. Quella strada era il suo vetrino e le lenti convesse dei suoi occhiali, tanto convesse da risultare illegali in qualunque nazione soleggiata per più di una settimana all'anno, erano il suo microscopio. L'esito delle analisi era, allo stato, inconcludente. Tutto procedeva per il meglio fuori dal locale, e questo rendeva molto soddisfatto Mr Simon, soddisfazione chiaramente manifestata dalla sua espressione distante ed indifferente. Un vecchio signore passò per la strada e scomparve dietro un cartellone pubblicitario scrostato che sembrava suggerire una qualche correlazione tra la carne in scatola e le plastiche al seno. David si accese una sigaretta illuminando la neve che gli precipitava addosso innalzando se stesso, per qualche glorioso attimo, dalla condizione di palo a quella di lampione.

Al bancone del Catpard una notevole collezione di individui che avevano fatto del divenire un rifiuto sociale il proprio fine ultimo stavano fissando il nulla. In mezzo a loro, il cappello calato in testa e il whiskey in mano, stava Paul Stevens. Senza dubbio alcuno Paul era il più sofisticato, elegante e letale tra gli avventori del locale e in quel preciso istante era, altresì, di gran lunga il più ubriaco. A differenza di molti tra quelli che lo attorniavano, Mr Stevens era lì per lavoro. Ed era quindi armato. Era arrivato con David Simon poco dopo pranzo per fare fuori un tale, un americano, che avrebbe con ogni probabilità passato in quello squallido buco di locale il pomeriggio assieme ad un connazionale. David era rimasto fuori a tenere aperti gli occhi, così Paul aveva deciso di farsi un paio di bicchieri per ingannare l'attesa. Ma l'attesa era stata lunga e i bicchieri, da due che dovevano essere, si erano fatti strada lungo la prima metà del semiasse dei numeri naturali. Ignaro di tutto ciò, Mr Stevens si era dimenticato quale di quei maledetti americani, che nel frattempo erano arrivati, avrebbe dovuto seccare. Americani!! Non li aveva mai capiti. Da sempre si chiedeva se veramente fossero convinti di essere di madrelingua inglese. Certo questo era possibile, ma dal suo punto di vista confondere la lingua della regina con quella che parlano oltre l'atlantico era davvero poco probabile. Forse il loro modo di parlare era volutamente autoironico. Forse altro non era che una monumentale radicalizzazione del proverbiale umorismo britannico. O forse era davvero ubriaco fradicio. Al tavolo della vittima designata stavano bevendo rhum. Ma era poi davvero uno di quei due che doveva far fuori? Paul sapeva solo di non sapere. Si mise in bocca un sigaro, e dopo averlo masticato ben bene lo accese. L'aria attorno a lui si faceva densa, cristallizzando i suoi pensieri. Se David non era entrato a rompergli i coglioni allora il loro bersaglio non era ancora uscito da quel locale, si disse. Questo gli diede la forza di finire l'ultimo bicchiere, alzarsi dal bancone e barcollare fino all'uscita del locale. Ovvio che lungo il tragitto sfoderò il ferro e si premurò di somministrare un identico trattamento ai due yankees.

Fuori dal CatPard David fumava al mentolo. "Che cazzo hai fatto finora?" sbottò vedendo emergere dal locale Mr Stevens. "Non ricordo molto bene, ad essere sincero. Credo di aver fatto qualcosa comunque, ora che mi ci fai pensare" replicò lui inghiottendo aria gelida. La faccia di Mr Simon sarebbe stata di casa nel vocabolario universale illustrato, voce sarcasmo. "Certo, come no. Almeno l'americano l'hai ammazzato?". Paul aspirò una potente boccata di catrame prima di rispondere. "Già, l'americano. Non ricordavo più quale dei due dovessi fare fuori. Così li ho dovuti ammazzare entrambi. Sai quanto ci tengo al lavoro ben fatto... Ma per curiosità, qual era il nostro uomo?". David squadrò un attimo Paul, divertito, e i due si avviarono lungo la strada. "Quello biondo" - disse. "Già" fece l'altro estraendo la fiaschetta del whiskey dalla giacca e bevendone un buon sorso "è sempre quello biondo". Era da poco passata la mezzanotte quando anche loro scomparirono dietro al cartellone pubblicitario.