The Cultural Livingroom

questo è un salotto, lasciatevi coccolare dal nostro personale altamente qualificato mentre discorrete amabilmente di questo e di quello. il nostro maître, a nome del padrone di casa, vi augura una felice permanenza e vi invita a provare il nostro eccellente moscato.

Sunday, April 29, 2007

The Giannon Cat - A History of Violence

Le folli note del sax di Dexter Gordon stavano ballonzolando nell'aria frizzante di metà Luglio, quando Paul, ubriaco come sempre, si accese un altra sigaretta - la trentaseiesima della serata - lanciando uno sguardo sornione al contrabbassista. "quello ne sa a mazzi, Dave... se non ci fosse dex, sarebbe lui la star, fidati..." il tipo magro a suo fianco sorseggiò un altro sorso del suo manhattan e annuì. I due erano in missione, ma non lo sapeva nessuno a parte un paio di ragazzi dell'Iowa giù al porto, ma si sa che nessuno crede a due che vengono da una città di nome Des Moines. "ehi, come si chiama il tipo che dobbiamo impiombare?" disse Paul allungando un verdone a un paio di belle coscie (che non erano quelle del tipo magro alla sua destra, ma quelle di miss Cuoridimela, parente alla lontana di Cuordipietra Famedoro, ma senza alcun legame con la famiglia Rockerduck, con i quali non era in buoni rapporti da quella volta che le aveva mandato i bassotti a casa per rubarle un preziosissimo manufatto indiano che raffigurava una gondola di venezia in plastica colorata...questo è un flash direte voi....invece è tutto vero!). "Joe, mi pare." "Joe cosa?" il tipo magro dai capelli vagamente pubici sospirò imbarazzato..."Joe Taco..." Paul sgranò gli occhi così forte che le ciglia dell'occhio destro accusarono dolori all'addome per una settimana... "MA STIAMO SCHERZANDO??? Siamo così ridotti male da dover uccidere una pietanza?" il tipo magro si sistemò gli occhiali in buccia di tartaruga e cocco, annuendo silenziosamente; "ci pagano bene almeno?" "oh si... due biglietti per il concerto di natale a Principina... quest'anno vengono a suonare i componenti rimasti degli 883 assieme a un tricheco di nome Gianbattista, vi sono grandi aspettative...al festival della cicoria a TorricciolaGrecoromana hanno vinto il premio giovani e quello simpatia!" Paul sospirò, mentre la mente ritornava al natale di tre anni prima, quando il suonatore locale di maracas Pedro Gutyerrez y Navarro y Esposito y Fumagalli, completamente ubriaco vomitò il cenone sulla prima fila tra cui vi era anche il noto pezzo grosso dell'industria del bullone Michele Ferro (famoso per lo slogan "non è un bullone, è un investimento" che aveva fatto crollare le vendite nel settore), facendo venire meno il maggior sponsor della manifestazione che l'anno successivo era riuscita a malapena a pagare il salario dell'idolo locale Jasper Mozzacandela, famoso per la sua performance di spengere la fiamma a scoregge...
"Dove eravamo rimasti?" si chiese Paul, confuso dall'eloquio narrativo che l'autore di questo pezzo gli aveva messo in testa senza avvertimento. "Ah già...Joe Taco..."I due si diressero verso la piazza principale, dove un'orda di bambini in preda ad un delirio psicotico stava facendo un grande falò a base di pokèmon e furby, inneggiando al ritorno dei tamagotchi con in mano simboli fallici a forma di fallo, appunto... la cosa risultò un po' strana a Paul, che si rivolse sbigottito a quello magro con uno sguardo che tradiva una fosforescente intensità (questo già lo diceva Burroughs... ma diciamo che era un tributo così non mi cita - ma che mi cita tanto è morto!), "non lo sapevi? c'è la Sagra! i bambini sono in uno stato di delirio e isteria collettiva...fanno 35 morti all'anno, alcuni soffocati dalle smarties, altri percossi e derubati delle preziosissime bull boys con le lucine...i più si suicidano andandosi a schiantare contro le gambe dei passanti..." "ah, le bull boys con le lucine!" disse Paul, ricordando la sua giovinezza ormai perduta, e una lacrima gli scivolò sulla guancia. "Taco è laggiù comunque" disse quello magro allungando la sua ossuta e estremamente virile mano verso un bieco figuro dallo sguardo strabico, le gambe a x e i cormosomi a y... fondamentalmente una multipla. "ok, sbrighiamoci" disse Paul, evitando con il ginocchio la testa di un bambino kamikaze che se ne andava per il corso muovendosi a 180 all'ora in diagonale.

Non ci misero molto a far fuori Taco, la fame era tanta e bastarono tre morsi di quelli grossi; a fine serata si ritrovarono al solito posto, Giuffà il kebabbe-bopparo, sparandosi due daiquiri di quelli buoni, mentre sul palco era il turno di Oscar Peterson, che ai tempi era solo un guappo di cartolibreria. "allora con quella com'è finita?" "mah, lo sai anche tu che non avrebbe mai potuto funzionare...lei è presbite, io sono miope, i nostri sguardi non si sono incontrati..." "capisco..." l'ennesima sigaretta si spense miseramente nel portacenere.

Tornando a casa, incrociarono un cartello vagamente rosa, che incuriosì Paul: "come hai detto che si chiama questa cosa?" "La sagra del gatto Giannone..." "ah già..." si disse Paul contemplando il biglietto per Principina...

IL GATTO GIANNONE

Wednesday, April 25, 2007

Cronache di una tragedia annunciata

Quando ero piccolo e mi innamoravo di tutto e correvo dietro ai cani (beh, oddio oramai non ero più tanto piccolo e più che inseguire i cani, mi dilettavo a mangiare bistecche alte 2 dita alla tex willer) per un piccolo ma significante istante la mia vita è stata attraversata da una nuvola nera di rara bruttezza... Per quanto sia difficile rievocare oggi quei giorni bui (di cui fu testimone anche il vecchio Chris Shannon, che da allora non riesce più a mangiare il grasso del prosciuto) farò uno sforzo, cosicchè le generazioni future che già sguazzano nel marciume estetico (MALEDETTI FUSOT SOTTO LA GONNA!!!) possano venire presevate da una tale minaccia.

Ricordo ancora oggi come fosse una tranquilla serata di inizio autunno, con la pioggia che scrosciava tiepida e intrepida sul giusto (io, almeno fino a quella sera) e sull'iniquo (che ovviamente era Mauro). Giunti alla ridente Elce - chi non è mai stato alla ridente Elce prenoti subito un volo, ne vale la pena - si decise di affittare un film allo studio emme. Invogliato dalle accattivanti immagini di copertina e da un mio periodo particolarmente difficile in quanto mooolto vicino all'hip hop (almeno fino a quella sera) scelsi di prendere questo:




























Che la decisione potesse risultare infelice cari amici, potete ben immaginarlo anche voi...ma all'epoca si era molto ingenui e gonfi di grandi ideali erronei quali la fratellanza fra cugini, l'uguaglianza di uomini e donne al volante, l'importanza di chiamarsi Ernesto, e cose del genere... quindi come ben potete capire non ero in grado di decidere consciamente sulla scelta del suddetto film.


ora,
Tale film consta di una trama veramente brutta (d'altronde un film che credo fosse inteso come una parodia di the blair witch project cosa ci poteva regalare?) che può essere riassunta così: i rapper del mondo vengono brutalmente uccisi da una misteriosa Strega, sulla quale 4 ragazzotti sbarbati cercano di indagare invano; il tutto è inoltre condito da un montaggio orribile fatto da riprese in stile videoamatoriale (esattamente come in "the blair witch project" ma peggio...).
Ma come disse colui che aveva mangiato una roncola e cacato solo il manico (licenza poetica), ora viene il bello: oltre a tutti tali orpelli stilistici il film ci regala alcune scene mitiche che rimarrano per sempre nei cuori di chi lo ha visto...


scena 1 - uno dei ragazzi sbarbatelli è un rastone micidiale che ad un punto morto delle loro ricerche inizia a vaneggiare e a proclamare tronfiamente: "seguite il mio rasta!", il tutto mentre fa ondeggiare il suddetto rasta in cerchio con tutti i suoi amici che che lo fissano convintissimi...


scena 2 - mentre i ragazzi indagano vi è ogni circa 15 minuti l'immagine di questo ciccione nero che scappa in bici - lui è chiaramente pazzo - urlando "sta arrivando, sta arrivando". Verso la fine del film uno dei ragazzi lo ferma e gli chiede "chi sta arrivando?" e lui:"LA MIA MAMMA!" e se ne va... il senso di questa scena ci sfugge ancora...


scena 3 - CLAMOROSA per quanto difficile da narrare... il film è composto di varie interviste a rapper che raccontano del loro incontro con la strega... ad un certo punto uno di questi, un tale "Cool Dog" o qualcosa del genere inizia a declamare "io non ho paura della strega, mi fa un baffo, ecc...." dopodiché l'immagine si blocca e senza alcun motivo STAM compare la scritta "COOL DOG è MORTO"....bah...


scena 4 - il finale.... geniale... alla fine i ragazzotti vengono uccisi tutti, come accade in the blair wtch project... (e fin lì tutto più o meno bene) solo che qui compare VANILLA ICE [chi non lo conosce - fortunato lui - vada a vedere chi è questo emerito capolavoro di uomo (termine politically correct)] che inizia a blaterale nel buio "ICE - ICE T, TU... TU...TU..TU...SEI IL MIO DESTINO! TI MANGERò IL FEGATO, TI SBRANERò LE OSSA E BIDIBIDIBI (non si capisce più perchè sbiascica in maniera veramente penosa)..."

Buio.

fine del film.

tu rimani là e dici 'Ah, beh...no, bello. Da rivedere'... e intanto ti fai un altro goccio di grappa rubata al babbo

alle morbide fruitjoy, chuck norris può resistere

buona sera, dopo una lunga ed estenuante notte guardando lost io e il mio caro piovra (sotto il quale nome stiamo postando) abbiamo intrapreso una passeggiate nel trash-internet (inizialmente per trovare le donnine nude). i risvolti sono stati drammatici come quelli dei pantaloni di chuck norris!!!



permetteteci di cominciare con una nota informativa: abbiamo qui per voi una riproduzione del tappeto persiano (non è un tappeto ma un investimento) che spadroneggia spavaldo dal basso del pavimento del nostro salotto culturale preferito.



bello vero? oh, e by the by l'individuo che sta passando l'aspirapolvere sono io chiaramente. comunque, se avete apprezzato il nostro liquore e il nostro tappeto siamo certi che siete il tipo di ragazze [se siete ragazzi non ci interessate più di tanto (soprattutto a piovra e soprattutto in primavera, come gia ricordato precedentemente)] che gradiranno la nostra pregiata compagnia intellettuale. andiamo quindi avanti con i pensieri del giorno.



nel vedere il sopracitato telefilmone, per l'emmesima volta, le nostre menti si sono soffermate, rapite, nel considerare l'incredibile affinità che congiunge (e spiegheremo poi come) la cara sottina alla nostra amata (ma per nulla stimata) kate austen (leggasi evangeline lilly per chi di voi ragazze è interessata alle donnine nude). come chiunque abbia seguito anche minimamente LOST saprà già (e tra poco lo sapranno pure tutti gli altri) la kate soffre di una forma cronica di 'sindrome della crocerossina' (forma talmente cronica da risultare insopportabile e nauseante). per chi non avesse ancora colto il parallelismo (peraltro sottile, ci fa notare il buon vecchio chris shannon impegnato a centellinare il suo calice di borghetti) la sottina partirà tra pochi giorni per la bosnia (che taluni epitetano erzigovina, ma non abbassiamoci a si vili commenti) a fare appunto la crocerossina (e già.... niente villaggi valtour!!). crediamo di aver detto abbastanza.



per tornare alla nostra metafora, ahinoi, il promettente parallelismo a questo punto viene meno (per certi versi si potrebbe dire che congiunge la nostra cara amica alla kate tanto quanto il ponte sullo stretto congiunge l'italia alla sicilia). classica affermazione che noi uomini di un certo livello siamo soliti esalare come tipica conclusione di ogni puntata di lost è infatti (più o meno) la seguente: 'ma perché la nostra versione di crocerossina si manifesta sottoforma di sottina e sull'isola (che già c'hanno il mare e tutto) invece si beccano la manza??'.... due punti di domanda che hanno il sapore amaro del fatalismo e della sconfitta. ora per carità, lungi da noi l'intenzione di screditare la sottina (che peraltro salutiamo affettuosamente e tutto il resto e che comunque è una bella ragazza...)* ma bisogna rendere a chuck norris ciò che è di cesare.... la kate è, per definizione, il top di gamma in fatto di crocerossine. non ci credete? (povere idiote?) e noi alleghiamo foto a mo di prova (l'indirizzo e il numero di telefono ce lo teniamo per noi).







non siete ancora convinte?


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va beh, basta.



speriamo che questo basti, anche perché sennò abbiamo pochissime cose in comune, care lettrici.




per finire questo laborioso post (e poter quindi tornare al cazzeggio su google immagini) vi lasciamo in eredità LA foto trash del giorno. è garantita al cento per cento e non lascia mai rimpianti. concluderemmo a questo punto facendo notare a tutti quanto sia bello non avere gente che ti legge (perché sennò certe cose non si potrebbero dire, né). saluti cordiali da david simon e paul stevens, che vi augurano una piacevole serata mentre gli effluvi del ciao di chris shannon intossicano il salotto culturale.



P.S. notate tutti come l'unico modo per far postare l'enigma tentacolare in primavera sia quello di cercare e commentare fotografie di donnine nude (ah!! le donnine nude!!!).





* che poi la sottina ultimamente è ancora più bula perché mangia la carne!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (e qui ammicchiamo clamorosamente ai fratelli shannon, quei dannati....)




[nel postare questa fotografia di repertorio che ritrae una cara amica ubriaca piovra scoppia a ridere.... ma ricorderei che nell'immortalare l'attimo il suo commento fu di tutt'altro genere ('io c'andrei tantissimo'..... con il panda ovviamente). commento peraltro clamorosamente condiviso dal sottoscritto]

Monday, April 23, 2007

Let it Be-Bop

"ah, quei dannati fratelli Shannon! la sapevano più lunga perfino del vecchio Stevens quando si trattava di girare per i vicoli misteriosi della calda Belfast..."

Così recita una delle pagine del libro più grande che non sia mai stato ancora scritto. Ebbene si, cari amici che ci seguite spaparanzati nelle vostre poltrone negli abiti nuovi ma già sudati tipici dell'estate, indiscrezioni malcelate ma molto affidabili (un ubriaco conosciuto in un pub, però dall'accento molto distinto, o almeno così ha detto quello che gli reggeva la testa mentre si vomitava sulle ciabatte) sono emerse dal sommerso delle piccole e grandi metropoli; si, so quello che state pensando, ma vi assicuro che l'omosessualità di John Travolta non è l'argomento di quest'oggi nel grandioso salotto [che si prospetta in un futuro prossimo con una dimensione molto più terrena e colma di tappeti comprati al mitico "non è un tappeto è un investimento", negozio realmente esistente nella downtown milanese (non so cosa voglia dire downtown ma se per questo neanche milanese, mi hanno corrotto i proprietari a suon di persiani)], ma bensì qui si parla di un nuovo crescente sentimento migratorio-filosofico che vedrà il suo sbocco in una missione conoscitivo-esplorativa in cui un manipolo, ma che dico, un nugolo di giovani scelti a caso (le selezioni sono state fatte mesi fa, era la fila piccola a fianco di quella per il grande fratello...pochi gli iscritti e per lo più cinesi che chiedevano le indicazioni per piazza del duomo) ma non poi così tanto a caso.
In sostanza il be bop la fa da padrona, e noi menti isterichenude in preda a crisi di genio e santità - maledetta la tua dannata barba lunga Old Bull Lee, avevi troppa COSA nelle vene per renderti conto di essere un dannato santone pazzo - siamo pronti a venderci come schiavi a divinità a forma di strada-cartello-pasti di mellifluo sapore in bettole sconosciute nella terra sperduta dei vulcanifrancesi, aperti nei loro crateri peccaminosi (ah.... i crateri peccaminosi dellla notte spettrale...) a tutti i tipi di capelli - pubico, lungo e mashato e nocciolato croccante che tanto alla fine ci si ritroverà come sempre a casa del solito vecchio Paul a bere disaronno o il porto del dharma dalla fiaschetta benedetta conl'acquacalda (che è più dissetante dell'acqua fredda).... e dopo ogni notte il vecchio arabo malconcio e sbronzo si alzerà sulla sua gamba di legno e senza dire niente piscerà sull'ennesima macchina ferma - grandioso ubriaco di un Kattabh - e lui pieno della COSA aveva capito tutto....

Wednesday, April 18, 2007

datemi ancora 4 giorni e si torna operativi

l'erbavoglio non cresce nemmeno nel giardino dell'imperatore, dice il proverbio. e a dirla tutta non e' che mi aspettassi chissa che, ma qui non son cresciuti nemmeno i cardi durante questo mese che mi ha visto mio malgrado lontano dal mondo cibernetico.

gia sento i qualunquisti dell'ultim'ora prendere le distanze: "e ma questo e' un salotto, non e' che ci si coltivi molto...". facile, troppo facile, cari miei. la verita' e' che qui i vari soci anziani e non hanno dimenticato la loro missione. col bel sole della primavera l'italia tutta si ricopre di donzelle che mostrano fette di pelle nuda e piovra col cazzo che se ne sta in casa a scrivere su queste pagine. (per assunto la storia e' tutt'altra, infatti attualmente sta combattendo attivamente per la nostra causa in quel di perugia, a presto dettagli maggiori).

nell'attesa vi lascio con un link a un blog amico nel quale potrete trovare ingegnose riflessioni su questo e quello (nonche quell'altro) accompagnate da chicche dello spessore di "il punk e' morto. il grunge era morto per missione", e altresi vi lascio con la speranza nel cuore, poiche' dal mio ritorno da perugia, previsto per lunedi prossimo venturo, si torna a postare una volta al giorno! quindi a prestissimo, e buona lettura -----> http://assuefattiespaventati.blogspot.com